La cantautrice, in occasione di un’intervista, parla del DDL Zan e degli applausi che si sono susseguiti definendo “incivili e penosi” ii comportamenti dei parlamentari.
In occasione di un’intervista a La Stampa, la cantautrice Paola Turchi parla del DDL Zan che è stato affossato ieri in Senato. Alcuni parlamentari non si sono presentati, altri hanno scelto di bloccare la legge ma quello che ha fatto maggiormente discutere in queste ore è la reazione in aula dopo la bocciatura dei provvedimenti.
Le dichiarazioni di Paola Turchi sul DDL Zan
“Il peggio possibile. Ho trovato gli applausi e gli sfottò delle espressioni miserabili, indegne di un popolo che si definisce democratico e civile. I diritti umani sono di tutti ed è stato davvero penoso assistere a quello spettacolo. Alcuni partiti si definiscono liberali ma mi sa che non lo sono affatto. Anzi siamo sempre più allineati ai paesi europei autoritari. Alla Russia, alla Turchia dove vigono sistemi nei quali non mi riconosco“. Dure parole quelle della cantautrice Paola Turchi che, nelle ultime ore, risulta indignata da ciò che è avvenuto ieri in Senato come tanti artisti stanno manifestando nelle ultime ore. La cantante termina con una steccata rivolta a una politica sempre più frammentata: “C’è un centro sinistra sempre più diviso e sgretolato; questa poteva essere una loro battaglia e hanno fatto ben poco. Il voto segreto penso che ci dica questo e la definizione di partiti liberali non è esatta perché all’interno ci sono troppe anime diverse“.